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18-Marzo-2009

MALATTIE CARDIOVASCOLARI RARE: CURE GRATIS DAGLI USATRIPLICE ACCORDO FRA IL SAN MATTEO DI PAVIA E LE UNIVERSITÀ AMERICANE

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Dare la possibilità ai pazienti lombardi e italiani di usufruire gratuitamente di cure di altissima specialità, le migliori a disposizione, su alcuni gravi patologie cardiovascolari (come la sindrome di Marfan); condividere a livello scientifico conoscenze e competenze, sperimentando anche nuovi modelli gestionali e di sviluppo. Sono questi due dei principali obiettivi degli accordi che la Fondazione IRCCS Policlinico San Matteo di Pavia ha deciso di stipulare con tre importanti realtà statunitensi, leader mondiali per i rispettivi ambiti di competenza, nel settore cardiovascolare: Johns Hopkins University (Maryland) per la cura di patologie rare, Irvine University (California) per la ricerca sulle cardiomiopatie mitocondriali e Edwards Lifesciences (California) per la ricerca sulle bioprotesi.

Questi tre accordi sono stati ufficializzati e sanciti in una intesa complessiva (attraverso la quale è stato anche concesso a queste iniziative il patrocinio regionale), firmata questa mattina dal presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, con Alberto Guglielmo (presidente Fondazione Policlinico San Matteo), Duke Cameron, (direttore del dipartimento di cardiochirurgia della Johns Hopkins Medicine International), Michael Zaragoza (Irvine University), e Marcello Conviti (vice presidente Edwards Lifesciences).

La Fondazione Policlinico San Matteo di Pavia ha attivato un piano di internazionalizzazione della propria attività clinica e di ricerca che si svilupperà nell'arco del prossimo triennio e che trova la sua prima realizzazione in questi tre progetti.

Tra le altre valenze strategiche di questi accordi, Formigoni ha sottolineato in particolare la possibilità di "avvicinare la capacità di cura al paziente".
"Poter curare in loco patologie rare e complesse come la sindrome di Marfan (una malattia genetica che provoca aneurismi aortici), di cui la Johns Hopkins è centro mondiale di riferimento - ha detto Formigoni - rappresenta anzitutto un rilevante benefit per i pazienti italiani. A loro viene garantita infatti la possibilità di accedere ad interventi altamente specializzati senza oneri aggiuntivi ed evitando il disagio di costosi e disagevoli trasferimenti all'estero". Formigoni ha sottolineato inoltre la possibilità di "potenziare il profilo della formazione specialistica e l'attrattività del Servizio Sanitario Regionale nell'ambito della ricerca clinica".

L'accordo con la Irvine University, ad esempio, prevede la messa in rete e l'interazione 24 ore su 24 di due laboratori, uno negli Stati Uniti e l'altro a Pavia, che si potranno interfacciare tramite un network satellitare per la condivisione in contemporanea dei rispettivi dati. In particolare, alcuni ricercatori americani si trasferiranno direttamente a Pavia per lavorare al progetto. "Si tratta quindi - ha detto ancora Formigoni - di uno dei primi casi d'eccellenza in cui dei professionisti stranieri vengono attratti in strutture italiane".

"Stipuliamo questi accordi - ha detto il presidente Guglielmo - sulla base di uno scambio paritario, per rendere sempre più internazionale il San Matteo. Questo dimostra che il Sistema sanitario lombardo è in grado di dialogare con il mondo intero".

"La salute, oggi, - ha aggiunto Formigoni - non ha più confini e, come indica la direttiva Ue della commissaria alla sanità Vassiliou, ogni cittadino europeo può decidere di essere assistito allo stesso modo in qualunque Paese europeo. La Lombardia è pronta a sviluppare ulteriormente la sanità dei popoli, aprendo le porte della cooperazione. Lo dobbiamo fare in una prospettiva non solo regionale e nazionale ma anche in una prospettiva internazionale, come già fatto in ambito europeo con Regioni come Rhône-Alpes e Andalusia, ma anche con Stati come Israele e Massachusetts, con i quali abbiamo avviato una proficua collaborazione".

L’accordo con la Johns Hopkins Medicine International (Maryland) riguarda la terapia medica e cardiochirurgica per patologie genetiche del collagene con dilatazione e dissecazione della radice aortica (Sindrome di Marfan, Sindrome di Loyes-Dietz, aorta bicuspide con aneurisma, aneurismi toracici aortici familiari e sindrome delle arterie tortuose), speciali programmi di addestramento e la possibilità di collaborazione nell'attività di ricerca.

Il San Matteo è centro di riferimento nazionale. Segue e tratta questi pazienti per i quali le nuove strategie chirurgiche con conservazione della valvola nativa impongono un'offerta terapeutica ottimale, relativamente alla quale la Johns Hopkins ha un'esperienza molto ampia ed eccellenti risultati, in particolare sulla Sindrome di Loeys-Dietz descritta nel 2005 proprio alla Johns Hopkins. Il San Matteo segue un'ampia serie di questi pazienti, tutti giovani e con severi problemi aortici. La collaborazione prevederà anche la ricerca nell'ambito della genetica con il Dr. Hal Dietz.

L’Accordo con la Edwards Lifesciences prevede la ricerca innovativa delle basi molecolari della calcificazione delle bioprotesi in pericardio bovino, progetto già avviato in termini di scrittura ed identificazione dei pathways molecolari di ricerca; sviluppo di nuovi trattamenti anti calcificanti delle bioprotesi porcine: progetto attivabile a partire dal mese di aprile.

Edwards Lifesciences è leader mondiale dei dispositivi impiantabili in chirurgia cardiovascolare e cardiologia interventistica nonché di sistemi di monitoraggio in terapia intensiva e rianimazione.

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